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Dall'economia curtense alla rinascita dell'anno Mille

3. Crisi del Sistema Curtense

Il sistema curtense va in crisi dopo l'anno Mille.

Per vari motivi (tra cui il miglioramento del clima), la produzione agricola aumenta notevolmente rispetto alle persone che devono sopravvivere (si crea cioè un surplus).

L'abbondanza di cibo crea un aumento della popolazione che porta ad un aumento delle terre coltivate (e quindi anche a eliminare le terre libere).

La diminuzione delle terre coltivate porta ad un miglioramento delle tecniche agricole per avere resi agricoli sempre più abbondanti (come aratro di ferro o rotazione delle colture).

Nelle campagne quindi si crea un effetto positivo per cui si crea sovrabbonza di cibo e di popolazione (quindi manodopera senza lavoro).

L'effetto di tutto questo non può che essere il tentare di vendere tutto ciò che viene prodotto in soprappiù rispetto alle esigenze (cioè che è di troppo ha infatti scarso valore d'uso ma può avere un alto valore di scambio).

Tra le campagne nascono prima dei mercati e poi dei veri e proprio borghi dove stazionano persone, i mercanti, specializzate nello scambio di merci che arrivano dalle campagne. Nei borghi si creano anche figure specializzate nella trasformazione delle merci (artigiani) e nuove figure professionali (architetti, notai, professori etc) che tutti insieme assumeranno il nome di borghesia.

Il sistema curtense dunque si apre agli scambi commerciali, ma questa è solo la prima trasformazione.

Se il successo di una vendita dipende adesso dal mercato (cioè da ciò che il mercante compra per rivenderlo altrove), nella campagna non si produrrà più ciò che serve per tutti (uso) ma ciò che al mercato serve (scambio) e si verifica il fenomeno cosiddetto della specializzazione delle colture.

La specializzazione ha notevoli effetti positivi per il mercato: prodotti migliori, a costi più bassi, portati in luoghi anche molto lontani (grazie al ritorno dell'uso della moneta), ma allo stesso tempo ha effetti negativi: l'equilibro economico è molto più fragile e basta una cattiva annata per una campagna per rendere la sua capacità di sopravvivenza molto debole (non avendo merci da vendere per comprare ciò di cui ha bisogno e che non produce più, come faceva al tempo dell'economia curtense).