Stampa questo capitoloStampa questo capitolo

Eraclito di Samo

3. Dimostrazione dell’esistenza e dell’unicità del Logos

Fino adesso siamo andati alla ricerca dell’Archè come qualcosa che regola il Cosmo (il Tutto ordinato) e permette di giudicarlo affermando verità quindi necessarie. Ma esiste questo Archè? La domanda non è scontata! Proponiamo qui una semplice, o meglio, semplificata possibile  dimostrazione (per assurdo e per casi) dell’esistenza dell’Arché, partendo dalla sua unicità.

L’affermazione da dimostrare è “l’Archè è uno”.

Affermiamo per assurdo che sia falsa, ovvero che sia vera la sua negazione: “L’arché non è uno”.

Affermare questo significa affermare due possibili conseguenze:

  1. L’Arché è meno di uno (ovvero è zero, cioè non esiste).

  2. L’Arché è più di uno (ad es. sono due).

Si mostra che entrambe le affermazioni portano a contraddizione o a conferma dell’ipotesi negata. Il caso più interessante, per noi adesso, è il primo, ma per completezza li mostriamo entrambi.

  1. Affermare che l’Arché non esiste significa affermare che non esiste una legge e quindi un ordine. L’inesistenza di un ordine significa però Caos e del Caos come è possibile affermare alcunché? Del Caos non si può parlare, tantomeno cercarne un ordine. Quindi, per contrapposizione, se posso cercare un ordine, allora non esiste il caos. Tradotto in termini di rapporto tra realtà e linguaggio: l’esistenza dell’ordine è garantito dal fatto che ne posso parlare. E un ordine è garantito da una legge, e questa è l’Archè.

  2. Dire che esistono due Arché significa affermare tre possibilità

    1. Da essi deriva lo stesso ordine: allora sono lo stesso Arché (due nomi, sul piano del linguaggio, per lo stesso significato sul piano della realtà);

    2. Da essi derivano ordini diversi che sul piano della verità non cadono in contraddizione: questo è possibile solo se parlano di enti diversi, ovvero porzioni del Tutto non coincidenti. Ma questo contraddice la definizione di Arché, che parla del Tutto;

    3. Parlano entrambi del Tutto e danno spiegazioni diverse cadendo in contraddizione: questo significa che non è possibile dare una spiegazione dell’ordine cosmico e quindi è come non avere nessun Arché, il che cade in contraddizione con il caso (1).