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La Rivoluzione Russa

6. La Nuova Politica Economica (NEP)

Con la fine della Guerra Civile nuovi problemi economici attendevano il governo sovietico che aveva precedentemente confiscato tutti i mezzi di produzione (comprese le terre) dichiarandoli di proprietà collettiva: la produzione agricola si era dimezzata, quella industriale era calata al 10% e il commercio estero era scomparso.

Per porre rimedio Lenin decide di trovare una soluzione di compromesso temporaneo e inaugurò una politica economica che chiamò NEP, Nuova Politica Economica

Secondo questa politica i contadini furono autorizzati a possedere una certa quantità di terre private, e solo le terre più estese divennero di proprietà collettiva. Nel settore industriale furono nazionalizzate (cioè trasferite al controllo dello Stato) le industrie con più di 20 dipendente, mentre restavano private le più piccole. 

La NEP diede subito buoni risultati e tra il 1923 e il 1924 l'economia si riprese, grazie al contributo di circa il 60% dal settore privato. Nel settore contadino quasi il 98% della produzione era frutto del settore privato grazie all'iniziativa dei Kulaki.