Stampa questo capitoloStampa questo capitolo

La Rivoluzione Russa

9. Il Terrore e l'eco in Occidente

Stalin ebbe un potere assoluto.

Dopo lo sterminio dei Kulaki, chiunque si opponesse alla sua tirannia, era fucilato. Ma spesso veniva eliminato anche chi, all'interno del partito, Stalin riteneva potesse, con le sue capacità o prestigio, metterlo in ombra.

Centinaia di migliaia di vittime, fra il 1934 e il 1939, furono quelle del cosiddetto terrore staliniano o delle Grandi Purghe. 

In Occidente le notizie provenienti dalla Russia sollevarono grandi emozioni, sia di paura che di ammirazione.

Le classi dirigente e la borghesia temevano che questa rivoluzione fosse contagiosa e spingesse anche le classi operaie dei propri paesi a voler fare altrettanto.

Per le classi operaie fu invece vista come una speranza.

Poco o niente si sapeva di ciò che stava facendo Stalin al suo popolo e fino almeno alla sua morte (1953) fu visto da buona parte della classe operaia occidentale come un eroe della rivoluzione.