Wittgenstein
1. Introduzione
Wittgenstein nasce nel 1889, anno in cui Nietzsche abbraccia un cavallo, a Torino, dando segni della sua malattia mentale.
I due filosofi sono quelli che più di altri hanno influenzato la filosofia del 900. N in ambito europeo, W in ambito anglosassone/analitico.
Entrambi outsider, entrambi autodidatti, non si sono mai integrati nella vita accademica ed entrambi scrivono in modo eccentrico.
W prende decisioni assoluta libertà. Figlio di uno degli uomini più ricchi dell'Impero Austro Ungarico, non ha problemi di vita pratica e rinuncia alle sue ricchezze per condurre una vita semplice, in sintonia con la sua concezione della filosofia.
W porta il linguaggio al centro della filosofia, questa diviene interamente una riflessione sul linguaggio e afferma convintamente che i problemi di filosofia sono problemi sul linguaggio.
Nel corso della sua vita W porta però due concezioni molto diverse del linguaggio da cui conseguono due strategie diverse per affrontare i problemi che da esso derivano.
Nella prima (quella del Tractatus) il linguaggio è analizzato nella sua impalcatura logica e quindi i problemi nascono da un uso, del linguaggio, non conforme alla sua struttura logica.
Nella seconda (quella delle Ricerche) il linguaggio è una costellazione di attività sociali e di giochi linguistici e quindi mostra come i problemi filosofici sorgano in conseguenza di mosse che non rispettano le regole del particolare gioco a cui si sta giocando.
Se il primo W (1922) teorizza un linguaggio limpido, puro, oggettivo, capace di rispecchiare fedelmente il mondo, il secondo W valorizza l'imprevedibilità e le imperfezioni della vita che nessuna logica può ingabbiare.