Carlo d'Asburgo
Sito: | Meta-Apprendisti |
Corso: | Liceo Italiano IMI di Istanbul (classi terze) |
Libro: | Carlo d'Asburgo |
Stampato da: | Utente ospite |
Data: | mercoledì, 27 novembre 2024, 21:35 |
1. Carlo I e Carlo V
A seguito di lunghe guerra combattute in Italia per il suo controllo, tra Francia e Spagna, nel 1516 venne siglata la Pace di Noyon che affermava: il Regno di Napoli va agli spagnoli, il Ducato di Milano ai francesi.
La Pace su siglata rispettivamente dal re di Spagna, Ferdinando I d'Aragona, e dal re di Francia, Francesco I di Valois.
Nel 1516 Ferdinando muore ma non lascia il trono in eredità alla figlia, Giovanna, ma al figlio di lei, avuto con il marito Filippo d'Asburgo, figlio a sua volta dell'imperatore Massimiliano.
Carlo diventa quindi Re di Spagna, nel 1516, con il titolo di Carlo I (o Carlos Primero), ereditando il Regno, tutti i suoi domini americani e il Regno di Napoli.
Tre anni dopo però muore anche il nonno paterno, Massimiliano, e Carlo si candida ad essere il nuovo imperatore. Ricorderemo che tra i candidati c'era anche Federico di Sassonia, candidato del papa Leone X. Carlo però, grazie al sostegno della Banca dei Fugger, riesce a comprarsi tutti i voti dei Sette Grandi Elettori (compreso quello di Federico) e diventa Imperatore con il nome di Carlo V.
Ma oltre all'Impero, dal nonno eredita i domini asburgici (il Granducato d'Austria), e dalla nonna (Maria di Borgogna, figlia di Carlo il Temerario) la Borgogna e tutti i suoi ricchissimi domini nelle Fiandre e nei paesi Bassi.
L'Impero di Carlo era quindi immenso e da lì potè coniare la battuta: Sul mio regno non tramonta mai il Sole.
In virtù di questa sua estensione Carlo pensò bene che poteva, solo lui, avere la forza di ristabilire l'universalità del potere imperiale ma per farlo aveva bisogno di una sola religione, quella cattolica, e del sostegno del Papa.
2. Francesco I e la Lega di Cognac
Numerosi nemici si misero di traverso rispetto al progetto di restaurazione del potere universale dell'Imperatore.
Tra questi Francesco I, re di Francia.
Francesco aveva siglato nel 1516 l'accordo di Noyon con il nonno di Carlo, Ferdinando I. Questo accordo prevedeva che il Ducato di Milano passasse sotto il controllo della Francia. Carlo però, in quanto imperatore, rivendica il Ducato come suo e questo scatenerà, nel 1521 una guerra che terminerà nel 1525 con la cattura di Francesco.
A Madrid, Francesco viene costretto a firmare una pace nella quale la Francia cede a Carlo sia Milano che la Borgogna (rivendicata da Carlo come eredità della nonna Maria di Borgogna). Tornato a Parigi, però, Francesco non riconosce la validità di quella firma e organizza una lega anti-imperiale, chiamata Lega di Cognac.
A questa lega partecipa anche papa Clemente VII e questa notizia sarà per Carlo una grossa delusione (come può ristabilire l'impero universale senza il consenso del Papa?). Carlo organizza quindi una spedizione punitiva contro Roma e per farlo assolda 12000 soldati mercenari, detti Lanzichecchi, particolarmente noti per la loro violenza. Arrivato a Roma, Carlo, chiede di parlare con Clemente usando i soldati come minaccia ma non riesce a controllare, di questi, la volontà di saccheggiare Roma e questo avvenne il 6 maggio 1527. LO stesso Clemente fu salvo per fortuna.
Il Papa, dopo questo evento, fu costretto a riconoscere a Carlo il titolo di Re d'Italia e la promessa dell'incoronazione imperiale, cosa che avverrà nel 1530.
Anche Francesco I si arrende e nel 1529 con la Pace di Cambrai rinuncia all'Italia.
3. La lega di Smalcalda
Un altro nemico, oppositore del disegno imperiale, Carlo lo aveva dentro i confini tedeschi: erano molti dei suoi principi che si erano convertiti alla fede luterana.
Ricordiamo che lo stesso Lutero fu difeso e protetto da un principe elettore: il duca Federico di Sassonia.
Sul perché ai principi interessasse molto la riforma i motivi sono diverse ma almeno due vanno ricordati:
- acquisizione dei beni della Chiesa
- indebolimento dell'autorità imperiale che poggiava il suo riconoscimento sulla Chiesa Cattolica
Nel 1529 Carlo, per riportare l'unità religiosa nel suo impero, indice la Dieta di Spira, nella quale chiede ai principi tedeschi convertiti di lasciare la libertà di culto nei loro territori (cioè di lasciare libera la Chiesa). Questo avrebbe comportato il non poter acquisire i beni della Chiesa e quindi ovviamente rifiutarono protestando (e per questo ancora oggi indichiamo le religioni riformate come religioni "protestanti").
Ci furono altri tentativi di conciliazione, andati a vuoto, e alla fine i principi, di fronte alle minacce di Carlo, si riunirono nella Lega di Smalcalda, una lega militare anti-imperiale che tenne guerra a Carlo fino al 1555, contando anche su sostegno e l'alleanza del re cattolico francese Francesco I di Valois e di suo figlio Enrico II.
Nel 1555 Carlo si arrende e firma la Pace di Augusta nella quale si sancisce il principio del "Cuius Regio Eius Religio": ovvero la libertà dei principi di scegliere la loro religione e l'obbligo dei loro sudditi di seguire la religione del principe. Questo principio di fatto divise la Germania in due sfere: una a nord principalmente luterana, e una al sud principalmente cattolica.
4. La divisione dell'Impero
Nel 1556, un anno dopo la pace di Augusta, Carlo rinuncia al trono e divide i suoi possedimenti in due:
Al fratello Ferdinando tutti i possedimenti degli Asburgo:
- Ducato d'Austra
- Regno di Boemia
- Regno d'Ungheria
- l'elezione al titolo di Imperatore (futuro Ferdinando I)
Al figlio Filippo
- Regno di Spagna (come Filippo II)
- Tutti i possedimenti americani
- Domini italiani
- Fiandre
- Paesi Bassi