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Le tensioni internazionali alla vigilia della guerra

Ascesa del Giappone

La partecipazione alla prima Guerra Mondiale a fianco dell'Intesa accrebbe il prestigio internazionale del Giappone. La vittoria gli fece ottenere lo Shantung, zona orientale della Cina, e il controllo di alcune isole del Pacifico. Inoltre la guerra aveva stimolato la sua industria interna, in particolare quella pesante e navale.

Con la crisi del 29 il Giappone però vede le sue esportazioni diminuire e quindi si rende necessaria la conquista di nuovi territori.

Nel 1931 occupa militarmente la Manciuria, una regione del nord est ricca di materie prime, quindi nel 1937 continuò la sua penetrazione in Cina occupando le principali città tra cui Pechino e Shanghai.

Nella politica interna anche il Giappone, come Italia e Germania, vide l'affermazione di un governo di ispirazione fascista che progressivamente privò il parlamento di ogni potere. L'imperatore Hirohito esercitava un potere quasi solo formale.

La politica estera di Hitler

Con l'avvento al potere di Hitler vennero meno tutti i trattati di pace che la Germania aveva firmato negli anni precedenti e che l'avevano portata dentro la Società delle Nazioni (1926). Hitler volle che fossero abolite tutte le limitazione del Trattato di Versailles perché la Germania riacquistasse piena sovranità: voleva in particolare che la Germania riavesse il suo esercito e una flotta.

Nel 1936 occupò militarmente la Renania, contro le indicazioni di Versailles che imponeva che questa regione restare smilitarizzata. Il successo di questa iniziativa rafforzò il consenso nei confronti di Hitler.

L'unica limitazione di Hitler era di non poter contare su nessun alleato, ma le cose cambiarono quando l'Italia, con la conquista dell'Etiopia, si avvicinò alla Germania, che a sua volta aveva raggiunto una intesa con il Giappone. Nel 1937 nacque, in funzione anti sovietica, l'Asse Roma-Berlino-Tokyo. Tutti stati autoritari e con propositi espansionistici. 

I fronti popolari

Nel 1919 i sovietici avevano fondato la Terza Internazionale Comunista (Comintern) che univa tutti i partiti comunisti sostenitori della rivoluzione. All'epoca Lenin era convinto che fosse prossima una rivoluzione internazionale e il riformismo dei socialdemocratici era dannoso perché allontanava la rivoluzione e quindi essi dovevano, dai comunisti, essere abbandonati come traditori. Dopo il crollo della Borsa del 1929 questa convinzione fu ancora più netta e i social democratici furono addirittura accusati di aiutare il fascismo.

Ma con l'ascesa del fascismo in molti paesi europei, oltre a Italia e Germania, in praticamente tutti i paesi dell'est Europa (esclusa la sola Cecoslovacchia), nel 1935 il Comintern cambiò idea e decise che era preferibile arrestare l'avanzata del fascismo anche alleandosi conla socialdemocrazia e addirittura con i liberali di quei paesi. Era indispensabile costruire una alleanza di tutte le forza antifasciste e nacquero i Fronti Popolari, cioè governi di coalizione formati da socialisti, comunisti e democratici liberali.

In Francia e Spagna questi fronti popolari arrivarono anche ai rispettivi governi. Nel 1935 con Blum in Francia. Mentre in Spagna nel 1936 il governo del fronte popolare non fu riconosciuto dalla destra militarista che, con un colpo di Stato di Francisco Franco, portò a una guerra civile che durò fino al 1939. Ad aiutare Franco nel suo colpo di Stato intervennero anche Germania e Italia, mentre il fronte per la democrazia fu molto più debole in quanto Francia e Inghilterra, formalmente a favore del governo del fronte popolare, non inviò nessun aiuto concreto. Anche Stalin stesse a guardare, avendo paura che vincesse in Spagna un fronte popolare poco amichevole nei confronti dello stalinismo russo ma più aperto a posizioni anarchiche e socialiste trotzchiste. Gli unici aiuti al governo popolare arrivò dai volontari di ogni paese europeo, ma alla fine Franco vinse la guerra e in Spagna fu instaurata una dittatura che durò fino al 1975,

La stessa URSS di Stalin decise di abbandonare il suo isolazionismo e di entrare, nel 1934, nella Società delle Nazioni.



Sito: Meta-Apprendisti
Corso: Liceo Italiano IMI di Istanbul (classi quarte)
Libro: Le tensioni internazionali alla vigilia della guerra
Stampato da: Utente ospite
Data: giovedì, 21 novembre 2024, 16:49

1. Ascesa del Giappone.

La partecipazione alla prima Guerra Mondiale a fianco dell'Intesa, accrebbe molto il prestigio internazionale del Giappone che aveva ottenuto lo Xantung, regione orientale Cinese e alcune isole del Pacifico. La guerra inoltre aveva stimolato molto la sua produzione militare e pesante.

La crisi del 29 però rese necessario per il Giappone la conquista di nuovi territori ricchi di materie prime e nel 1936 occupò la Manciuria, in Cina, fino ad arrivare ad occupare alcune delle principali città, come Pechino e Shanghai.

In Giappone il potere dell'imperatore Hirohito era ormai solo formale e si insediò un governo di ispirazione fascista, molto autoritario e che tolse al parlamento ogni potere.


2. Ascesa di Hitler

Con l'avvento al potere di Hitler (1934) tutti i trattati di Pace precedenti furono messi in discussione. Hitler in particolare chiedeva l'annullamento di tutte le condizioni del Trattato di Versailles e le sue limitazioni sul poter formare un esercito e una flotta. Nel 1936 occupò la Renania, che doveva rimanere smilitarizzata e questo successo accrebbe il consenso nei confronti del Nazismo. Fino al 1936 la Germania non poteva contare su alleati ma questi presto arrivarono: l'Italia di Mussolini (che con l'occupazione dell'Etiopia si era inimicato la Società delle Nazioni e trovò in Hitler un alleato importante) e il Giappone. Nel 1937 nacque, in funzione antisovietica, l'Asse Roma-Berlino-Tokio, che unì tre paesi fascisti e con politiche tese all'espansionismo.

3. I fronti popolari

Nel 1919 Lenin fonda la Terza Internazionale con lo scopo di stimolare la rivoluzione internazionale unendo tutti i partiti comunisti. Per fare questo i comunisti dovevano isolare i socialdemocratici che venivano accusati, con le loro politiche riformiste, di allontanare la rivoluzione. Ma nel 1935, con l'espazione del fascismo in buona parte dell'Europa (Italia e Germania e tutta l'Europa dell'Est, con l'esclusione della sola Cecoslovacchia), il Comintern cambiò idea e decise di creare alleanze con i socialdemocratici allo scopo di creare un fronte unico contro il dilagare del fascismo. Ovunque nacquero i Fronti Popolari, coalizioni di comunisti, socialisti e democratici liberali allo scopo di creare governi antifascisti. Nel 1935 Stalin si decise anche a rompere il suo isolazionismo ed entrò nella Società delle Nazioni allo scopo di favorire la nascita di questi fronti popolari. In Francia il fronte popolare conquistò le elezioni con Leon Blum. In Spagna vinsero alle elezioni del 1936 ma la destra militarista guidata da Francisco Franco non accettò la vittoria e dette origine a un colpo di Stato che sfociò in una Guerra Civile. Franco potè contare sull'aiuto militare di Germania e Italia, mentre il fronte popolare non ebbe molto sostegno se non a parole da Francia, Inghilterra e URSS. Gli unici che dettero un aiuto concreto al fronte popolare furono migliaia di volontari socialisti e comunisti di tutta Europa in soccorso. Nel 1939 Franco vinse la guerra e instaurò una dittatura che durò fino al 1975. 

4. La Grande Germania

Il primo progetto di Hitler era riunire tutti i tedeschi sotto un unico Stato. Intanto il 12 marzo 1938 i nazisti occupano l'Austria e il mese seguente ratificò l'annessiono (Anschluss). Ma non bastava. Hitler pretendeva anche il controllo della regione dei Sudeti, in Cecoslovacchia, dove vivevano 3 milioni di tedeschi. La Cecoslovacchia, unico paese democratico circondato da paesi fascisti, non intendeva cedere. Allo scopo di impedire una Guerra fu chiesto a a Mussolini di fare da mediatore e fu organizzata la conferenza di Monaco. In questa conferenza, senza che la Cecoslovacchia potè nemmeno partecipare, essa fu lasciata sola da Francia e Inghilterra che riconobbero l'occupazione tedesca (il primo ministro inglese Chamberlain fu molto criticato, in patria, da Churchill per questo). In questi anni pochi volevano una guerra: gli Stati Uniti erano impegnati nel New Deal, Francia e Inghilterra avevano governi deboli, e Hitler fu ampiamente tollerato e da qualcuno anche visto come un baluardo contro Stalin. Hitler era consapevole di questo e ne approfittò. 

5. La vigilia della Guerra

Nei primi mesi del 1939 Hitler avanzò ancora verso est occupando la Moravia e la Boemia, occupando praticamente tutta la Cecoslovacchia. Questa volta non c'erano minoraze tedesche da difendere: era una occupazione. Hitler cominciò anche a rivendicare Danzica e il corridoio Polacco, per unire la Prussia Orientale al resto del paese. Francia e Inghilterra si rendono conto del pericolo e stringono una alleanza con la Polonia, prossima a essere invasa dalla Germania. Nel frattempo l'Italia di Mussolini occupa l'Albania (aprile 1939) e il mese successivo firma con la Germania il Patto d'Acciaio. Ma l'accordo più inaspettato fu quello tra Germania e URSS (Patto Molotov Ribbentrop), un patto di non aggressione che prevedeva (segretamente) la spartizione della Polonia in caso di guerra. Tutto era pronto per lo scoppio della guerra.