La Rivoluzione Francese
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Libro: | La Rivoluzione Francese |
Stampato da: | Utente ospite |
Data: | mercoledì, 11 dicembre 2024, 22:07 |
1. Cause remote e scatenanti.
Alla fine del 700 l'economia francese è prevalentemente agricola (circa l'80%) e molto arretrata, soprattutto a causa dei privilegi feudali ancora concessi all'aristocrazia e al clero, come decime e corvees.
La Società francese è ancora rigidamente divisa in tre ordini:
- Nobiltà, circa 1,5% della popolazione
- Clero, 0,5%
- Terzo Stato, 98%
I primi due ordini non pagano tasse e accedono alle più alte cariche dello Stato e dell'esercito.
La crisi finanziaria scatenata dallo svuotamento delle casse dovute alla sconfitta della guerra dei Sette Anni (e la perdita di molto colonie) e alla partecipazione, senza frutti, della Guerra di Indipendenza Americana, costringe lo Stato a chiedere prestiti ai cittadini. Nel 1781 Necker arriva a falsificare il bilancio per non scoraggiare questi prestiti. La situazione è talmente grave che sia Necker che i successori chiedono l'introduzione delle tasse anche per i nobili.
Questi ultimi, al fine di evitarlo, fanno pressione sul Re, Luigi XVI, per convocare gli Stati Generali (per il 1789), mai più convocati dal 1614. Solo questo organo, infatti, poteva introdurre nuove tasse.
Durante la primavera del 1789, vengono eletti i rappresentanti dei tre ordini con l'obbligo della raccolta dei Caiers de doleances dove sono raccolte le lamentele dei sudditi. I cahiers mostrano varie lamentele e tra le più frequenti:
- Abolizione dei privilegi feudali
- Costituzione
- Protezione contro industria inglese
Quell'anno vi fu tral'altro un pessimo raccolto che spinse a numerose rivolte nelle campagne al fine di saccheggiare e granai dell'aristocrazia e del clero.
5 maggio 1789: Gli Stati Generali si trovano a Versailles per decidere il sistema di votazione. Questo di solito è fatto per ordine ma poiché i rappresentanti del Terzo Stato erano molti di più (circa 600, contro i 300 per ordine per gli altri due), l'abate Sieyes chiede che si voti per testa perché è il Terzo Stato che rappresenta la nazione.
Il Re non è d'accordo e prende tempo per decidere ma nel frattempo chiudea l'assemblea e il Terzo Stato si riunisce nella Sala della Pallacorda dove presta il giuramento del 20 giugno: quello di non abbandonare l'assemblea fino alla emanazione di una Costituzione. Per questo l'assemblea cambia il nome da assemblea degli Stati a Assemblea Nazionale Costitutente.
Luigi XVI inizialmente chiede anche ai rappresentanti degli altri ordini di partecipare ma, spinto da corte e Regina, fa chiamare da Parigi reparti dell'esercito a ripristinare l'ordine. Il popolo parigino, affamato e speranzoso sul buon esito dell'assemblea, vedendo l'esercito in mobilitazione isorge e assalta la Bastiglia, 14 luglio, carcere politico e luogo simbolo della monarchia assoluta.
Rivolta popolare e parlamentare si incontrano: inizia, per gli storici, la Rivoluzione Francese.
2. 1789/90
A Parigi viene istituita la Guardia Nazionale, milizia di volontari guidata da Lafayette, esponente dell'aristocrazia ma che ha participato anche alla Guerra di Indipenza Americana e che quindi condivide i valori della rivoluzione e dell'illuminismo.
Non dimentichiamo che nelle campagne sono già scoppiate delle rivolte e che queste proseguono anzi con sempre più violenza. La Rivoluzione Francese si può definire una rivoluzione che ne contiene tre: borghese, popolare e contadina.
La Grande Paura (come Lefebvre la chiama) costringe i parlamentari (spesso borghesi proprietari terrieri), a Versailles, ad accondiscere alle loro richieste e il 4 agosto vengono aboliti gli obblighi feudali (seppure con riscatto).
Durante i lavori parlamentati del 1789 altre iniziative notevoli vengono prese:
- Viene riorganizzata amministrativamente la Francia con l'introduzione di 83 dipartimenti paritari.
- il 16 agosto viene proclamata la Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino, che sarà poi preambolo della futura costituzione.
La dichiarazione, scritta ispirandosi ai principi liberali di Locke e Montesquieu e democratici di Rousseau con occhio di riguardo alla dichiarazione di Jefferson, contiene i diritti naturali (dell'uomo), come vita, libertà, proprietà e quelli civili (cittadino) come uguaglianza e resistenza all'oppressione.
Nei primi due anni della rivoluzione la figura del monarca non è mai stata messa in discussione (soprattutto dai moderati come Lafayette, liberali ma che temono, anche loro, le istanze delle classi più popolari). Al massimo chi viene messo in discussione è Luigi XVI che mostra tutta la sua insofferenza di fronte agli eventi. Si fa strada, infatti, la cosiddetta fazione orlanista che propone la sostituzione di Luigi con il cugino Luigi Filippo d'Orleans (che verrà chiamato Filippo l'Egalitè).
Luigi contrasta come può i lavori della costituente e si rifiuta di ratificare le sue riforme, al che il 5 di ottobre un corteo partito la parigi (detto Corteo delle donne) arriva a Versailles con tre richieste:
- Accettare costitutente
- Mandare provvigioni a Parigi
- Trasferimento del re al Palazzo delle Tuileries a Parigi
Il 10 ottobre le richieste sono accettate, Luigi si trsferisce a Parigi e cambia denominazione da Re di Francia e Re dei Francesi.
I problemi economici influenzano comunque molto i lavori della Costituente che si trova ad emanare altre disposizioni molto radicali:
- 2 novembre, Requisizione dei beni del clero, con abolizione degli ordini contemplativi. I beni vengono venduti ai cittadini (sotto forma di Buoni del Tesoro), ma troppi buoni fanno aumentare molto l'inflazione
- 1790: Costituzione civile del Clero: parroci e vescovi diventano dipendenti dello Stato, eletti dai cittadini e fedeli alla costituzione (secondo i dettami di un radicale Gallicanesimo).
Pio VI condanna questi atti e soprattutto la seconda e invita il clero alla disobbedienza che si divide in costituzionale e refrattario (alleati dei controrivoluzionari).
3. La Costituzione del 1791
Fin dal 1789 le varie fazioni rivoluzionarie sono riunite in club (non ancora partiti ma comunque gruppi di persone che discutono e sviluppano ideali politici. Si riuniscono pubblicamente e contribuiscono all'aumento di una opinione pubblica consapevole). Tra questi abbiamo:
- Giacobini, con a capo Robespierre, sostanzialmente repubblicani e sostenitori delle ragioni popolari
- Foglianti, inizialmente nello stesso gruppo dei Giacobini, poi staccatisi perché moderati, monarchici e con a capo Lafayette
- Cordiglieri, il gruppo dei radicali, prosocialisti e anticlericali, tra le cui fila abbiamo Danton, Hebert e Marat
Lo stesso Re tenta di fuggire (20 giugno 1791), travestito da servo ma fermato a Varennes (al confine con il Belgio). La fuga provoca una frattura in seno alla Costituente tra i moderati, ancora fautori di una Monarchia Costituzionale, e i democratici che invece invocano, a voce più grossa, una repubblica.
La discussione intorno alla Costituzione si fa dunque pesante e si deve trovare un compromesso.
I moderati vogliono un sistema monarchici con due camere (una alta, nominata dal re che ha diritto di veto sul parlamento, e una bassa, eletta dai cittadini); i democratici vogliono una sola camera tutta elettiva con suffragio universale.
Il compromesso prevede una camera sola ma eletta dai cittadini con suffragio censitario. La società viene divisa in tre parti:
- cittadini passivi, non eleggono e non sono eletti (senza proprietà)
- cittadini arrivi, eleggono ma non sono eletti
- cittadini eleggibili, possono essere eletti (proprietario terrieri)
Eliminati i tre ordini non si giunge ancora a una uguaglianza tra cittadini.
Su chi sia l'autorità competente a dichiarare guerra, vittoria dei radicali, ed è il parlamento e non il re.
Per quanto riguarda l'amministrazione gli intendenti sono sono sostituiti da sindaci e consigli locali.
Alla fine quale costituzione? Una costituzione che è espressione dell'alta borghesia che chiede di partecipare alla cosa pubblica ma senza la plebaglia analfabeta.
Approvata la costituzione il 3 settembre 1791, la costituente si trasforma in assemblea legislativa.
4. 1792
Il 1 ottobre si insedia l'assemblea legislativa con la sua maggioranza moderata.
Le rivolte nelle città e nelle campagne non si placano (rivolte di tipo sociale date dalla cattiva condotta dell'economia). Queste rivolte portano l'assemblea a emanare altre due direttive molto radicali:
- Nazionalizzazione dei beni dei nobili emigrati
- Abolizione totale degli obblighi feudali
Prussia e Austria sono pronte a intervenire in favore di Luigi XVI. Nobili emigrati organizzano eserciti. In assemblea la maggioranza è favorevole alla guerra. IN particolare:
- Il Re (nella speranza di una sconfitta?)
- I girondini di Brissot: deputati della Gironda (Bordeaux)
- I moderati di Lafayette, per consolidare il governo
Solo i giacobini di Robespierre sono contrari: la Francia è impreparata.
Aprile 1792: dichiarazione di Guerra a Prussia e Austria (nasce la marsigliese). Numerose e disastrose sconfitte da parte della Francia.
Nobili accusati di tradimento e in particolare a Maria Antonietta l'accusa di aver dato ai nemici i piani di guerra,
Un nuovo protagonista irrompe: i sanculotti. Assaltano, 20 giugno 1792, il Palazzo delle Tuileries, con l'appoggio di Giacobini e Cordiglieri, chiedendo la deposizione del re e la convocazione di una convenzione eletta a suffragio universale.
Tra governo e popolo c'è ormai un abisso.
Il 25 luglio, le truppe prussiane sono vicino Parigi, e minaccia di raderla al suolo se avessero recato offesa al re. Parigi insorge creando la Comune. Nuovo assalto alle Tuileries, il re tenta la fuga in Assemblea ma viene arrestato.
I sanculotti assaltano le prigioni uccidendo nobili, preto refrattari e delinquenti comuni (stragi di settembre). Eventi questi con i quali la borghesia rivoluzionaria dovrà confrontarsi.
Indette le elezioni della convenzione,
5. La Convenzione (1792/93)
20 settembre 1792: si insedia la Convenzione con 750 deputati divisi in tre gruppi:
- Girondini moderati (a destra), portavoce del mondo degli affari (libero mercato) e dominanti l'assemblea
- Montagnardi giacobini e cordiglieri (a sinistra), per le esigenze del popolo minuto. Sono per lo statalismo e il controllo di prezzi e salari. Controllano la Comune di Parigi e a loro volta si divisono in moderati (sì alla proprietà privata ma con controllo sociale) e comunisti (nazionalizzazione delle terre)
- Pianura detta anche palude (al centro)
Lo stesso giorno viene vinta la Battaglia di Valmy che ridà forza al clima ideologico della rivoluzione.
Il primo atto della convenzione (21 settembre) è l'abolizione della monarchia e la proclamazione delle Repubblica. Si svolge un processo a Luigi XVI che, su spinta dei Giacobini e Robespierre, viene condannato a morte (condanna eseguita il 21 gennaio 1793.
Dopo Valmy numerose altre vittorie si susseguono (Savoia, Belgio, Reno) e in Convenzioni si discute se cessare la guerra (Robespierre) o esportare la rivoluzione per renderla più sicura (Girondini). Vince questa posizione e Belgio e Savoia vengono annesse.
La rivoluzione esportata suscita antipatie intellettuali e ostilità dei sovrani europei che si riuniscono in una prima coalizione antifrancese (1793-95) con Inghilterra, Prussia, Austria, Russia, Spagna, Regno di Sardegna, Granducato di Toscana, Stato della Chiesa, Regno di Napoli. Questa coalizione riesce a togliere alla Francia i territori annessi.
La situazione interna è ancora molto caotica per la crisi economica che provoca una scissione tra istanze popolari sostenute dai sanculotti (per il controllo del carovita) e istanze contadine.
In Vandea scoppia una rivolta antirivoluzionaria e contadini delusi si alleano a nobili e preti refrattari.
6. Il terrore
Nel 1793 il conflitto tra Girondini e Montagnardi è inconciliabile ma vengono prese due decisioni:
- Viene istituito il tribunale rivoluzionario
- fissa il prezzo massimo di cereali e farina (per andare incontro alle istanze popolari come chiesto da Robespierre)
Questa ultima iniziativa viene fortemente criticata dai Girondini come attentato alla libertà economica. il 2 giugno 1793 insorgono i sanculotti che estromettono i Girondini dalla Convenzione.
24 giugno 1793: Costituzione dell'Anno I:
- Repubblica
- Elezioni a suffragio universale maschile
- potere legislativo a unica assemblea eletta
La massima forma democratica raggiunta dalla rivoluzione ma non entra mai in vigore.
Le elezioni vengono rinviate a una situazione più tranquilla e viene istituito il comitato di salute pubblica con pieni poteri militari, politici ed economici.
A Luglio viene assassinato Marat che provoca una spinta rivoluzionaria contro i nemici della rivoluzione. Cresce il ruolo di Robespierre. Inizio del terrore: politica repressiva contro i controrivoluzionari. Viene emanata la legge sui sospetti che porta a 2600 vittime solo a Parigi (tra cui Lavoisier).
In Agosto viene istituita anche la leva di massa con un esercito popolare che registra alcune vittorie.
Momento forte del terrore è la politica di scristianizzazione fortemente voluta da Hebert: chiusura delle chiese e nuova religione alla Dea Ragione (ma Robespierre preferisce il più moderato Essere Supremo).
Viene redatto un nuovo calendario senza santi e con mesi e giorni dedicati alle attività umane. Il calendario viene fatto partire dal 1792, anno della Repubblica.
La dittatura giacobina è troppo radicale per gli indulgenti, come Danton, e troppo moderata per gli arrabbiati, come Hebert: tutti ghigliottinati da Robespierre (Gran Terrore).
Robespierre perde consenso soprattutto dopo la vittoria di Fluerus poiché la Francia non si sente più in pericolo e viene lui stesso ghgliottinato il 9 termidoro II, 27/7/1794, detto colpo di stato dei termidoriani.
Inizia un nuoco ordine.
7. Il direttorio (1795-99)
9 termidoro II (27 luglio 1794): Robespierre viene arrestato, come reazione della borghesia benestante. Primo effetto l'esclusione dei giacobini (sciolti il 12 novembre dello stesso anno).
Due fenomeni si registrano:
- Gioventù dorata: controrivoluzione dei moscardini (piccola borghesia)
- Terrore bianco: massacri di giacobini e preti costituzionali
Altri provvedimenti della Convenzione:
- Agevolare il rientro dei nobili
- Liberalizzare i commerci con aumento del carovita e dell'inflazione
In politica estera l'esercito libera la Francia e rioccupa Belgio, Olanda e Renania. Gli unici nemici rimasti sono Austria e Inghilterra.
Agosto 1795, nuova costituzione (Anno III).:
"gli uomini nascono e rimangono liberi ed eguali nei loro diritti" viene sostituito con "la legge è uguale per tutti", cioè lo Stato non deve eliminare le disuguaglianze ma solo garantire la massima libertà compatibile con l'ordine pubblico.
Il suffragio torna a essere per Censo con rigorosa separazione dei poteri:
- legislatico con DUE camere rinnovabili ogni anno
- esecutivo con direttorio di 5 membri (da cambiare uno all'anno)
Ottobre 1795: tentativo di colpo di stato dei filomonarchici
Maggio 1796: congiura degli eguali di nuovo gruppo radicale, con a capo Babeuf, detto il Gracco, che propone sistema comunista con le terre allo Stato e distribuiti a tutti in parti uguali (una sorta di dittatura del proletariato). Babeuf condannato a morte, il suo "socio" Filippo Buonarroti riesce a fuggire.
Nel 1796 viene affidata la Campagna di Italia a Napoleone. Una campagna di distrazione dell'esercito austriaco mentre l'esercito principale (di Barras) punta a Vienna. Ma è la campagna di Napoleone che riporta i maggiori successi.
Questa viene mostrata, dalla propaganda come una campagna di liberazione dei popoli e riporta una serie di vittorie: Nizza, Savoia, Milano (15 maggio).
Aiuta Modena e Reggio Emilia (repubblica Cispadana) con Milano (repubblica Cisalpina). Nascita delle Repubbliche Sorelle.
Prende Mantova, entra nel territorio austriaco fino a Leoben (100km da Vienna) ma dichiara guerra a Venezia e la occupa. La userà come pedina per siglare la Pace di Campoformio (17 ottobre 1797): L'Austria rinuncia a Belgio, Renania e Lombardia (repubblica Cisalpina) e ottiene Venezia (che perde la sua millenaria indipendenza con grossa delusione dei patrioti italiani).
1797: Repubblica Ligure ed Elvetica
1798: Repubblica romana (dura solo un anno)
4 settembre 1797: Colpo di Stato del 18 fruttidoro
Maggioranza del direttorio contro esponente monarchico eletto e esecutivo a un triumvirato.
Napoleone, ancora in campagna, attacca l'Egitto (per indebolire l'Inghilterra, unico nemico rimasto). Il 1 agosto 1798 Nelson distrugge la flotta francese ad Abukir.
Nasce la Seconda coalizione antifrancese: Inghilterra + Austria, Russia, Napoli, Turchia (che controlla l'Egitto).
Gennaio 1799: La Franca occupa Napoli con la nascita della Repubblica Partenopea.
Reazione Austro-Russa: La Francia abbandona Italia (fenomeno delle insorgenze), Svizzera e Renania.
Napoleone, bloccato in Egitto, riesce a tornare in Francia dove fa il colpo di Stato del 18 brumaio (9 nov 1799): Napoleone, Ducos e Sieyes fanno un nuovo triumvirato.
Fine della Rivoluzione a favore della borghesia senza cedere alle spinte democratiche.
8. Le repubbliche sorelle
Le notizie dalla Francia, intorno alla Rivoluzione francese, suscitano molto interesse negli intellettuali europei... e terrore nelle corti europee e in Pio VI. Una rivoluzione che suscita sentimenti nazionali di un popolo che si dà istituzioni democratiche è pericolosa per l'ideologia dell'ancien regime.
Dal 1792 iniziano le guerre per l'esportazione della rivoluzione.
Il Belgio, già in rivolta dal 1789 contro Giuseppe II viene occupato (e perso) e poi rioccupato definitivamente dopo la battaglia di Fleurus (26/6/1794).
In Olanda viene creata la Repubblica di Batavia (1792)
Nel 1793 la Repubblica di Magonza (esportazione delle idee in Germania)
Campagna d'Italia
Tra il 1796 e il 1799 la Campagna d'Italia dove i rivoluzionari, per la situazione politica, si chiamano patrioti in quanto vedono le idee di libertà della rivoluzione una guerra di indipendenza.
Nel 1796 della Prima coalizione restano in campo solo Austria e Inghilterra. Contro la prima vengono organizzate due spedizioni: una a nord (guidata da Moreau) e l'altra a sud guidata da Napoleone, a scopo diversivo, con 40000 uomini male equipaggiati.
Marzo 1796 guerra ai piemontesi di Vittorio Amedeo III e Armistizio di Cherasco con annessione di Savoia e Nizza e passaggio delle truppe francesi (con delusione dei patrioti piemontesi).
Il 15 maggio entra a Milano da trionfatore
Nel giugno invade lo Stato della Chiesa in Emilia e Romagna e sigla la Pace di Tolentino (feb 1797) creando la Repubblica di Cispadania (con la nascita del tricolore 7/1/1797) e poi Cisalpina con Milano.
Nel 1797 punta l'Austria ma a Leoben vira su Venezia e la occupa salvo poi cederla all'Austria nel trattato di Campoformio (12/10/1797) in cambio del riconoscimento delle repubbliche italiane.
Egemonia francese in Italia:
- 6/97 Repubblica Ligure
- 2/98 Repubblica Romana
- 2/99 Annessione del Piemonte (Savoia in fuga in Sardegna)
- 3/99 Occupazione della Toscana
- 1/99 Repubblica Napoletana
Tutte Repubbliche sorelle con la Costituzione dell'anno III
Repubblica Romana
Giugno 1796 Napoleone entra nel territorio della Chiesa, da nord, occupandolo fino ad Ancona. Sigla la Pace di Tolentino (2/97) e annette i nuovi territori alla repubblica Cisalpina.
Dopo la pace inizia la propaganda controrivoluzionaria anti-francese appoggiato dal culto mariano e miracolistico.
Nel dicembre, mentre Napoleone sta progettando la spedizione in Egitto, Berthier marcia contro Roma (15/2/1798) e crea la Repubblica Romana. Per la prima volta un potere laico a Roma con governo moderato e apertura del ghetto ebraico.
Le insorgenze iniziano a Trastevere, sostenute dal Re di Napoli Ferdinando IV che inizialmente occupa Roma che poi viene recuperata dai francesi e lo inseguono fino a Napoli.
Repubblica Napoletana
Ferdinando IV abbandona Napoli e si rifugia in Sicilia. A Napoli si verifica l'insorgenza dei lazzaroni (anti giacobini e straccioni) con omicidi e saccheggi.
Gennaio 1799 viene proclamata la Repubblica con il generale Championnet che si attira le simpatie dei napoletani. La repubblica è sostenuta dagli intellettuali napoletani, anche quelli che non vedono di buon occhio l'occupazione francese, ma che comunque sostengono la Repubblica.
Dalla Sicilia parte la controrivoluzione di Ferdinando IV organizzata dal Cardinale Ruffo con la creazione dell'esercito dei Sanfedisti (mossi dalla promessa di una riforma agraria) che arriva a Napoli nel giugno 1799 iniziando la caccia al giacobino.
Vincenzo Cuoco, fuggito a Milano, criticherà la rivoluzione passiva di Napoli perché imposta dai francesi e dalle elites ma senza il sostegno popolare (tutto troppo e subito). Elites e popolo sono, a Napoli, due nazioni diverse.