Lo sviluppo delle monarchie europee
2. La Francia di Filippo IV
In Francia diventa re, ne 1285, Filippo IV detto il Bello. Il suo "programma" è quello di centralizzare il controllo del regno nelle mani del monarca e per farlo deve liberarsi dell'influenza che nel suo regno ha ancora un potere che cerca ancora di definirsi "universale", quello del papato, retto da Bonifacio VIII.
Filippo IV tentò di estendere il pagamento dei tributi al clero cattolico, trovando la ferma opposizione del papato. Filippo risponde convocando nel 1302 gli Stati Generali, cioè l'assemblea dei rappresentanti dei tre ordini della società: clero, principi e terzo stato (oratores, bellatores, laboratores) ottenendo il consenso per imporre tributi al clero, e quindi definendo che nel territorio francese le leggi spettano al Re.
Bonifacio reagisce emanando la bolla Unam Sanctam, in cui ribadiva l'universalità della propria autorità, di fatto scomunicando Filippo.
Il re francese non si fece intimorire e tentò di rapire il Papa arrivando addirittura a farlo schiaffeggare (nella sua sede di Anagni). Poco dopo il Papa morì e nel 1305, sotto forte influenza di Filippo, fu eletto come nuovo Papa un arcivescovo francese, Clemente V. Questo Papa, in segno di sudditanza al re di Francia, spostò la sede papale da Roma ad Avignone dove restò fino al 1378. Già i contemporanei, come Dante, chiamarono questo spostamento "cattività avignonese" e fu uno dei periodi più bui della Chiesa Romana.