Umanesimo e Rinascimento
5. Rinascimento
Quando parliamo di Rinascimento ci riferiamo a molti degli effetti che la nuova cultura umanista ha avuto in Italia e in Europa.
Tra due di quest effetti abbiamo: il mecenatismo e una nuova visione della Natura.
Mecenatismo
Con il termine mecenatismo intendiamo quella pratica in voga nelle grandi famiglie italiane di prendere sotto la propria tutela grandi artisti del tempo e di commissionare loro opere d'arte.
Prendiamo come esempio la famiglia Medici a Firenze.
I Medici erano molto ricchi ma erano borghesi e non avevano nessun titolo per governare se non il controllo delle istituzioni repubblicane (vedi "L'Italia tra Tre e Quattrocento"). Da Cosimo de Medici questa famiglia fece propria l'abitudine di pagare a spese proprie i migliori artisti del tempo per rinnovare chiese e palazzi pubblici. Sul perché lo facesse possiamo sintetizzare in questo modo:
- Per sé: per la propria gloria. Gli artisti facevano opere bellissime che sarebbero rimaste legate al nome dei Medici
- Per la città: per diffondere nella città questa nuova cultura borghese secondo la quale chi si arricchisce non lo fa solo per sé, dimostrando quindi che il governatore legittimo è quello che dimostra di essere capace, non chi nasce nobile
- Per Dio: i mercanti erano fino a poco tempo prima accusati di essere peccatori nei confronti di Dio (perché trasgredivano la tripartizione degli ordini da lui voluta). Costruendo opere per la Chiesa si facevano perdonare e dimostravano che la loro ricchezza non era, appunto, solo per sé, ma per diffondere l'idea che anche Dio vuole che chi abbia intelligenza possa usarla a beneficio di tutti. Le opere inoltre servivano per insegnare i precetti del cristianesimo in un paese dove la maggior parte della popolazione era analfabeta.
Nuova idea della Natura
Per il rinnovato uso della ragione si fa più ottimista, nell'uomo, la speranza di poter comprendere di Dio la sua Opera, intesa non solo come volontà, ma anche Natura. La Natura è quel luogo dove le cose nascono e muoiono ma obbedendo a leggi sempre uguali (giacché sono fatte da Dio e Dio non cambia idea, una volta imposta alla Natura una legge questa è eterna).
Per poter comprendere la Natura però bisogna che queste leggi sia misurabili ovvero razionali, comprensibili alla natura attraverso dei numeri. Da qui l'idea che la natura sia scritta in numeri e che all'uomo la capacità di scoprirli e trasformarli in leggi matematiche.