Le scoperte geografiche
3. I viaggi di Colombo
Anche la Spagna non voleva restare fuori dalla corsa per le Indie e per farlo si affidò al progetto di un navigatore genovece, Cristoforo Colombo. Costui, affidandosi alle scoperte geografiche di un cartografo fiorentino, ritenne che si poteva giungere in Oriente passando dall'Occidente e cioè che la terra fosse sferica e che fosse però molto più piccola della realtà. Il cartografo non poteva sapere però che tra la Spagna e le Indie c'era in mezzo un altro continente: l'America.
Quando Colombo propose il suo progetto la Spagna era impegnata nella guerra contro il Regno di Granada, ma quando questa guerra fu vinta, nel 1492, decise di partecipare al progetto che fu finanziato:
- in parte dalla corona spagnola
- in parte da banche genovesi
La spedizione partì con tre navi, due caravelle, la Nina, la Pinta, e una nave più pesante, la Santa Maria. Colombo partì da Palos il 3 agosto e arrivò a toccare terra il 12 ottobre 1492, dopo grandi difficoltà.
Colombo si accorse subito che quel territorio su cui era sbarcato non aveva le caratteristiche della Cina o del Giappone (dove credeva di essere) ma era convinto di essere in Asia, nelle Indie, e chiamò quel territorio San Salvador. Poi fece altre esplorazioni e approdò nelle Antille e a Cuba.
Colombo era convinto di aver fatto una grande impresa e in Spagna gli fecero grandi onori ma dopo quel suo primo viaggio volle tentare ancora tre volte fino a trovare oro e perle in abbondanza. Non comprese mai, però, di aver scoperto un nuovo continente.
Con questa sua impresa aveva cancellato duemila anni di leggendo e teorie riguardanti l'impossibilità di attraversare l'Atlantico e ridisegnato la mappa della Terra. Per questa sua scoperta spesso la data del 1492 è indicata per segnare l'inizio dell'età moderna.