La Sinistra Storica al governo
3. La Crisi di fine secolo
Con le dimissioni di Crispi finisce il ventennio di Sinistra Storica in Italia e viene nominato primo ministro Rudinì che firma con l'Etiopia il trattato di Addis Abeda (con il quale l'Italia rinuncia all'Etiopia ma ottiene la Somalia).
Durante il suo govearno l'Italia attraversa una crisi alimentare terribile. A causa del blocco dell'importazione del grano USA, mancheranno i generi alimentari di prima necessità (come il pane).
Il 6 maggio 1898, a Milano, durante una manifestazione, il generale Bava Beccaris spara con i cannoni sulla folla provocando numerosi morti e arrestando molti socialisti come Turati. A seguito di questa prova Beccaris viene addirittura insignito di una medaglia dal Re.
Rudinì si dimette e al suo posto viene nominato il ministro Pelloux che tenterà trasformare il paese in senso ancora più autoritario togliendo molta libertà di stampa e facendo ostruzionismo in parlamento.
Ma la sua politica non ha successo e alle elezioni del 1900 la sinistra radicale avanza in parlamento e il 29 luglio Gaetano Bresci anarchico italiano emigrato negli USA, uccide il re Umberto I per vendicare i morti di Milano.
Il nuovo Re, Vittorio Emanuele III, sembra aver imparato la lezione e nel 1900 nomina primo ministro il vecchio Zanardelli, uomo moderato e della sinistra storica.