La Rivoluzione Russa
8. I Piani Quinquennali
Stalin fece di tutto per trasformare l'Unione Sovietica in un paese industriale e lo fece con una serie di programmi che chiamo Piani Quinquennali che tutti erano obbligati a rispettare. Questi piani prevedevano il controllo totale della produzione industriale e agricola con degli obiettivi da realizzare. Tutto ciò venne realizzato sfruttando al massimo tutte le risorse minerarie e petrolifere del paese.
Il paese in meno di dieci anni divenne la seconda potenza industriale (soprattutto per quanto concerne l'industria pesante) del paese ma ciò costò enormi sacrifici e l'impoverimento della popolazione russa che arrivò ai limiti della sopravvivenza.
Nel 1930 Stalin dichiarò conclusa la NEP e tornò a voler collettivizzare le terre distruggendo ogni forma di proprietà contadina. I Kulaki si opposero in ogni modo. La reazione di Stalin fu spietata e centinaia di migliaia di Kulaki furono uccisi o deportati nei campi di lavoro (Gulag) in Siberia.
Nel 1936 tutte le proprietà terriere erano collettivizzate e furono divise in aziende cooperative (Kolchoz) e statali (Sovchoz).