1943-1945. L'Italia e la fine della Guerra

2. La Resistenza

Alcuni italiani giudicarono un tradimento il voltafaccia della monarchia e la rottura con i tedeschi e quindi decisero di aderire alla Repubblica di Salò, continuando la guerra a fianco dei tedeschi. Costoro vennero chiamati Repubblichini.

Altri scelsero di combattere contro i fascisti, presero le armi e divennero partigiani.

Anche in Italia dunque iniziò la Resistenza, cioè lotta contro l'occupante nazista come era già iniziata in altri paesi. Alla guerra di liberazione parteciparono anche quelle forze dell'esercito italiano che non vollero consegnarsi ai tedeschi e che si rifiutarono di combattere nell'esercito della Repubblica di Salò.

Non tutti ebbero il coraggio di schierarsi apertamente ma appoggiarono lo stesso la resistenza magari in modo passivo fornendo protezione ai partigiani combattenti. La resistenza passiva fu molto importante. I partigiani attivi arrivarono ad essere solo 200.000, una piccola parte della popolazione, mentre la resistenza passiva coinvolse le masse. Con essa maturò negli italiani quella coscienza che porterà, alla fine della guerra, alla democrazia.