1943-1945. L'Italia e la fine della Guerra

4. Rappresaglie tedesche in Italia

Quando Bonomi iniziò a governare l'Italia meridionale era già sostanzialmente liberata e la resistenza di era concentrata al Nord dove i partigiani riuscirono spesso, sulle montagne, a dare vita a delle repubbliche partigiane, liberate cioè dal nazifascismo.

I tedeschi cercarono di porre fine alla resistenza operando i cosiddetti rastrellamenti: ricerca di uomini e armi che potevano essere di aiuto alla resistenza deportando partigiani nei campi di prigionia o torturandoli e uccidendoli sul posto.

Nel tentativo di isolare i partigiani dal sostegno della popolazione i tedeschi arrivarono a distruggere interi paesi (come vendetta contro i civili delle azioni partigiane).

Con la caduta del fascismo si registrò la pagina più buia dell'Italia anche nei confronti degli ebrei. Tollerati durante il fascismo, furono oggetti di numerosi rastrellamenti durante la Repubblica di Salò. Furono creati anche due lager appositi: a Carpi e a Trieste.