Fede e ragione

1. Agostino d'Ippona

L'uomo, creato a immagine di Dio, non può che contenerne le tracce. L'uomo, interrogando se stesso, trova la Verità come illuminazione di Dio:

la consapevolezza di Dio e della Verità sono dunque strettamente connessi.

La prima, la Fede, è un dono di Dio (non può essere acquisita, dall'uomo, autonomamente) che ha come conseguenza la conoscenza della sua volontà.

La seconda, la conoscenza tramite l'Intelletto, non può che portare alla consapevolezza della Necessità di Dio.

Fede e ragione sono dunque strettamente connesse, ognuna ha bisogno dell'altro: la fede senza ragione è superstizione, la ragione senza fede è cieca, manca di un orizzonte.

Potremmo aggiungere che se Dio ha creato l'Uomo perché ne realizzi la volontà (l'Anima plotiniana) non può, vien da sé, "nascondersi", cioè rendersi incomprensibile all'Uomo ma desidera che la sua volontà sia Intellettivamente comprensibile. La Ragione non solo quindi non è contraria alla Fede ma l'usarla è una precisa richiesta di Dio.