Fede e ragione
2. Anselmo d'Aosta
Arcivescovo di Carterbury che solennemente sostiene:
La Fede è necessaria ma non sufficiente (Credo ut intelligam), essa necessità anche di capirne i contenuti (Fides quaerens intellectum)
A questo proposito Anselmo offre ben due dimostrazioni dell'esistenza di Dio, una contenuta nel "Monologion", l'altra nel "Proslogion".
La prima prova è detta "logica" e fornisce le prove di Dio come, appunto, una necessità logica in quanto esistendo un ordine gerarchico di perfezione deve esservi una perfezione assoluta di cui ogni ente inferiore ne partecipo. La perfezione assoluta è Dio.
La seconda prova, assai più conosciuta, è la prova "ontologica" la cui argomentazione è la seguente:
- Anche l'Ateo quando afferma la non esistenza di Dio ne ha una Idea (altrimenti non potrebbe negarne l'esistenza)
- La definizione di Dio, anche dell'Ateo è: ciò di cui non si può pensare niente di maggiore
- Non può non esistere o entra in contraddizione con la sua stessa definizione (se non esiste vi sarebbe qualcosa di più grande)
Questa prova fu obiettata da Gaunilone in quale afferma che chi nega Dio non è detto che ne abbia concetto. Anselmo ha dimostrato Dio solo come "possibilità logica".