Socrate

4. L'intellettualismo etico

Dalla virtù come scienza un paradosso:

"Nessuna fa il male volontariamente".

Socrate verrà criticato per il suo "intellettualismo etico" che non distingue intelletto e volontà.

Socrate si difende affermando che chi sa cosa è il bene e non lo fa, non era evidentemente convinto di quel bene (ovvero non conosce il bene)

Se la virtù è fare il bene che è ciò che ci rende felice, non fare il bene ci rende infelici, e nessuno può cercare di essere infelice se non per ignoranza.

Non fare il bene sapendolo, infatti, fa risvegliare dentro di noi un daimon (demone) che ci sveglia la voce della coscienza.