Presentazione
3. Il dialogo e il mito
La filosofia platonica rappresenta il grande momento di sintesi delle concezioni più profonde formulate in antecedenza dal pensiero greco; è una sintesi, ma – ce n'avverte lo stesso Platone – non sistematica, perché manca a essa una struttura teorica organizzata in chiare premesse e in rigorose deduzioni. La stessa “teoria delle idee” è solo un momento della speculazione platonica, non conclude, ma tiene aperto il problema a nuovi sviluppi. È tuttavia un momento cardine e da essa iniziamo per meglio capire gli ulteriori sviluppi del suo pensiero.
La stessa scelta dello stile di scrittura delle sue opere deriva da questa idea di non asistematicità del pensiero. Platone, a differenza del maestro Socrate, infatti, decise di mettere per scritto le sue idee ma scelse come forma il dialogo. Questo aveva diversi motivi convergenti: da una parte simulava i dialoghi socratici come essi (presumibilmente) sono avvenuti, d'altra parte obbligava il lettore a porsi dal punto di vista del destinatario delle domande di Socrate giungendo a due considerazioni: che la verità è faticosa e allo stesso tempo irraggiungibile. I dialoghi infatti spesso finivano lasciando il problema aperto.
Platone sceglie anche di fare abbondante uso di miti. Questi si spiegano alla luce di alcune considerazioni:
- I miti, fin dall'antichità, nascondono le domande più importanti dell'essere umano che, la filosofia, anche, si pone il problema di dissolvere senza però sostituirsi completamente ad essi
- A volte hanno valore puramente esemplificativo (cioè se ne può fare a meno, di usarli, ma rendono più comprensibile un discorso che potrebbe suonare, a un lettore non esperto, difficile)
- A volte, soprattutto nell'ultimo Platone, si sostituiscono alla "spiegazione razionale". Sul perché di questa scelta meriterebbero molte altre considerazioni che proveremo a sciogliere nel prossimo paragrafo. In questo contesto ci limiteremo a dire che è come se Platone ci dicesse che vi sono verità che non possono essere spiegate con le parole, o perché troppo difficili o perché al di là dell'esplicabile e allora il mito corre in soccorso sostituendosi ad esse.