Spinoza
1. Trattato sull'emendazione dell'Intelletto
Nel 1661 Spinoza scrive il Trattato sull'emendazione dell'Intelletto, simile al Metodo di Cartesio ma che vede la filosofia come una via verso la salvezza esistenziale.
Dalla delusione dai valori comuni della vita per la ricerca di un bene vero (non relativo) per dare significato all'esistenza.
Anche i se i beni "vani" non sono veri annebbiano la mente perché spesso sono scambiati per il bene vero e quindi creano impedimenti per arrivarci.
I beni vani non sono eliminabili ma possono essere relativizzati in vista di un bene superiore che è meta-temporale e meta-finito.
La ricerca del bene vero rende la mente beata non di qualcosa di passeggero ma di qualcosa di stabile e fermo: il cosmo (panteismo) e l'unione della mente con la natura (traguardo comunitario e non individuale):
"appartiene alla mia felicità fare in modo che gli altri comprendano le cose come le comprendo io"