Hobbes

5. Politica

Gli uomini dunque non possono che calcolare che l'unico bene possibile in uno Stato di Natura è la sua uscita.

Per uscire dallo Stato di Natura l'unico modo possibile è la realizzazione di un patto tra coloro che vi escono. Interesse di ognuno che sigla questo patto è che nessuno possa trasgredirlo: per questo Hobbes parla non di patto di unione ma di patto di sottomissione. Sarebbe infatti sufficiente che qualcuno lo trasgredisca per riportare gli uomini allo stato di Natura, il peggiore possibile. 

I sudditi devono dunque trasferire tutti i loro diritti naturali nelle mani di un sovrano (che non è necessariamente una persona fisica). Il sovrano sarà dunque assoluto, sciolto da ogni vincolo con i sudditi che hanno in lui delegato i loro interessi perché meglio possa mantenere il patto con essi siglato: garantire la solidità dello Stato.

Il sovrano migliore possibile, per Hobbes, è comunque il sovrano unico, incarnato in una persona singola e questo almeno per due motivi:

  1. Non è in disaccordo con se stesso
  2. Sa mantenere meglio i segreti (che come Machiavelli insegna sono una importante virtù del principe)

Il sovrano avrà potere di vita e di morte nei confronti dei sudditi purché questo sia svolto comunque nell'interesse di questi ultimi: cioè per fare rispettare la legge. Ricordando la massima di Antifonte, "meglio una cattiva legge che nessuna legge", il sovrano può governare anche con il terrore, purché non consenta in nessun modo che i sudditi tornino in uno stato senza leggi.

Il sovrano solo una cosa non può fare: comminare una pena di morte in modo arbitrario (al di là delle leggi) perché questo andrebbe contro il patto con i sudditi.

Come Machiavelli ha già scritto nel Principe, il sovrano può usare qualsiasi strumento per ottenere obbedienza (e quindi ottemperare al patto), anche (e soprattutto) la religione. Importante è che essa sia sempre sotto il controllo del sovrano, come in Inghilterra era ad esempio la Chiesa Anglicana.

Ricordiamo, a questo proposito, le massime di Machiavelli (religio instrumentum regni) e Crizia (dove non arrivano le leggi, arriva la religione).