La Rivoluzione Francese
3. La Costituzione del 1791
Fin dal 1789 le varie fazioni rivoluzionarie sono riunite in club (non ancora partiti ma comunque gruppi di persone che discutono e sviluppano ideali politici. Si riuniscono pubblicamente e contribuiscono all'aumento di una opinione pubblica consapevole). Tra questi abbiamo:
- Giacobini, con a capo Robespierre, sostanzialmente repubblicani e sostenitori delle ragioni popolari
- Foglianti, inizialmente nello stesso gruppo dei Giacobini, poi staccatisi perché moderati, monarchici e con a capo Lafayette
- Cordiglieri, il gruppo dei radicali, prosocialisti e anticlericali, tra le cui fila abbiamo Danton, Hebert e Marat
Lo stesso Re tenta di fuggire (20 giugno 1791), travestito da servo ma fermato a Varennes (al confine con il Belgio). La fuga provoca una frattura in seno alla Costituente tra i moderati, ancora fautori di una Monarchia Costituzionale, e i democratici che invece invocano, a voce più grossa, una repubblica.
La discussione intorno alla Costituzione si fa dunque pesante e si deve trovare un compromesso.
I moderati vogliono un sistema monarchici con due camere (una alta, nominata dal re che ha diritto di veto sul parlamento, e una bassa, eletta dai cittadini); i democratici vogliono una sola camera tutta elettiva con suffragio universale.
Il compromesso prevede una camera sola ma eletta dai cittadini con suffragio censitario. La società viene divisa in tre parti:
- cittadini passivi, non eleggono e non sono eletti (senza proprietà)
- cittadini arrivi, eleggono ma non sono eletti
- cittadini eleggibili, possono essere eletti (proprietario terrieri)
Eliminati i tre ordini non si giunge ancora a una uguaglianza tra cittadini.
Su chi sia l'autorità competente a dichiarare guerra, vittoria dei radicali, ed è il parlamento e non il re.
Per quanto riguarda l'amministrazione gli intendenti sono sono sostituiti da sindaci e consigli locali.
Alla fine quale costituzione? Una costituzione che è espressione dell'alta borghesia che chiede di partecipare alla cosa pubblica ma senza la plebaglia analfabeta.
Approvata la costituzione il 3 settembre 1791, la costituente si trasforma in assemblea legislativa.