Nazionalismo

1. L'idea di Nazione

L'impero napoleonico, tra le tante conseguenze che ha avuto tra i popoli dominati, ha diffuso ovunque una nuova idea di nazione.

Definiamo la formula "idea di nazione" con quella equivalente di "sentimento nazionale" che indica la consapevolezza della peculiarità del proprio popolo, cioè delle proprie caratteristiche: usi, costumi, tradizioni, religione e lingua, tali che lo rendo unico nella storia, una appunto individualità storica.

Da notare che questo sentimento può scaturire sia per contrapposizione all0universalismo illuminista importato da Napoleone, sia per eredità di quel motto "fratellanza, uguaglianza, libertà". Chi si sente figlio della stessa nazione (dal latino: nascere insieme) o patria (da pater) si sente fratello di tutti coloro che ne fanno parte, quindi uguali e liberi come gli altri, almeno all'interno della stessa famiglia. 

Spesso questo sentimento nasce, agli inizi dell'800 come lotta per l'indipendenza di un popolo da un altro che lo sta dominando. Questa prima forma di nazionalismo è ben  diversa da quella che assumerà il nazionalismo esapserato di fine 800. è un nazionalismo che ha rispetto dell'autonomia degli altri popoli che considera come fratelli e con il medesimo destino di libertà. Non a caso Mazzini, dopo la Giovine Italia fondò la Giovine Europa.

Herder

Decisiva l'opera del filosofo tedesco Herder che rifiuta in toto il razionalismo universalista dell'illuminismo: nessun popolo è uguale a un altro e dunque neppure i valori possono coincidere. Nemici di Herder sono tutti coloro che hanno in qualche modo tentato di imporre verità universali a tutta l'umanità: la Roma pagana come la Chiesa Cattolica (Herder è luterano)

Con Herder non a caso si recupera la cosiddetta filosofia della storia e il particolare il medioevo (fortemente disprezzato dagli illuministi). Il medioevo è una ventata di giovinezza per L'europa soffocata dall0universalismo dell'impero romano. Parole importanti Herder le ha espresse per la lingua che è l'anima più autentica di una nazione. Per questo Herder riteneva che anche la poesia e le tradizioni popolari fossero fondamentali per conoscere i caratteri e le virtù di un popolo, la sua anima più profonda.

Reazioni all'invasione francese

La critica all'illuminismo alimenta l'attaccamento alle proprie radici e tradizioni. I Francesi dove dominavano agirono razionalmente applicando le leggi del codice napoleonico e quindi sopprimendo usanze ritenute barbare (come i ghetti per gli ebrei). I popoli spesso reagiscono rivendicando la propria originalità nazionale.

Il sentimento nazionale raggiunge il suo culmine in Germania dove la figura di spicco fu Fichte che tenne tra il 1807 e il 1808 una serie di Discorsi alla Nazione Tedesca dove in particolare sottolinea l'originalità della lingua tedesca che, a differenza delle lingue artificiose neolatine, gli appare genuina e primitiva. La scomparsa del popolo tedesce ad opera di Napoleone sarebbe stata una grave perdita per l'umanità di cui, il popolo tedesco, doveva anzi essere guida suprema.

Per evitare questo il popolo germanico doveva rigenerarsi moralmente e riscoprire le proprie radici trasformandosi in una vera e propria esaltazione di se stessi.

Ben presto molti movimento patriottici tedeschi divennero antisemiti e razzisti, considerando il popolo ebreo un corpo estraneo alla nazione che non potevano condivide nulla, né la storia, né la lingua né la religione.

Aumentò il fascino dell'India considerata la vera culla dei popoli europei in quanto si arrivò a dimostrare la forte parentela tra il sanscrito e tutte le lingue europee. Si diffonde l'idea che la lingua parlata da un popolo sia lo specchio del suo spirito e si mostra come le lingue indo-europee fossero assai più articolate (e quindi vetrina di una maggiore intelligenza) rispetto all'arabo e all'ebraico.

Grande gioco fu esercitato anche dal fattore estetico che giunse ad affermare che i popoli ariani fossero più nobili di coloro che si allontanavano dal modello di uomo ideale (neri, ebrei, arabi).

Corpo perfetto corrisponde a superiorità razziale. Secondo Gobineau le razze sono tre:

  • Bianca: razionale
  • Gialla: avida
  • Nera: animalisca e passionale

La Rivoluzione francese era stata il prodotto di un miscuglio razziale verificatosi nel corso della storia che aveva portato all'ascesa dei borghesi (la cui avidità tradiva una discendenza della razza gialla) e sanculotti (eccessivi e animaleschi come i neri da cui sicuramente discendevano). Gobineau teme l'estinzione della razza ariana causata da questi incroci e invita a preservarla eliminando gli incroci anticipando Hitler.