Nietzsche
3. Dio è morto
1882: La Gaia Scienza
Apollo ha trionfato su Dioniso e compito del filosofo è demistificare.
Quando la scienza è raggiunta, i valori crollano e si cade nel nichilismo: dove prima c'era Dio (la consolazione degli uomini) ora c'è il vuoto.
Il tema dominante dell'opera: "la sfera della conoscenza deve essere unita a quella della gioia". Egli polemizza contro i filosofi che, da Platone in poi, hanno congiunto la conoscenza con la repressione degli istinti naturali, con l'astrazione dal mondo sensibile o addirittura con la condanna dell'esistenza. Vi é una radicale critica in generale del pensiero scientifico, cui viene rimproverato il tentativo di spiegare tutto col nesso di causa ed effetto. Questo tipo di spiegazione ci consente di descrivere meglio il divenire nella successione delle sue immagini, ma non ce lo fa comprendere nei suoi aspetti qualitativi e per di più frammenta il flusso dell'accadere in elementi isolati; ed ecco che possiamo spiegare il singolare titolo dell'opera: la scienza moderna, a parere di Nietzsche, come accennavamo é soltanto la forma più recente e nobile dell'ideale ascetico, essa ha ancora fiducia nelle verità come valore in sè, superiore ad ogni altro e, quindi, non é in grado di contrastare questo ideale.
Per raggiungere questo stato di gaiezza bisogna abbandonare la morale corrente, porsi liberi al di là del bene e del male e quindi staccarsi da parecchie cose, ma per far questo occorre acquisire una condizione di leggerezza: e Nietzsche paragona questo stato a quello della "danza". La prima domanda che é bene porsi per costruire una gaia scienza é se i cosiddetti valori morali siano segno di impoverimento o di pienezza della vita.
Ma é radicale anche la critica mossa alla religione: Avete sentito di quell'uomo folle che accese una lanterna alla chiara luce del mattino, corse al mercato e si mise a gridare incessantemente: "Cerco Dio! Cerco Dio!"? - E poiché proprio là si trovano raccolti molti di quelli che non credevano in Dio, suscitò grandi risa. "Si è forse perduto?" disse uno. "Si è smarrito come un bambino"? fece un altro. "Oppure sta ben nascosto? Ha paura di noi? Si è imbarcato? E' emigrato?" gridavano e ridevano in una gran confusione. L'uomo folle balzò in mezzo a loro e li trapassò con i suoi sguardi: "Dove se n'è andato Dio?" gridò "ve lo voglio dire! L'abbiamo ucciso - voi e io! Siamo noi tutti i suoi assassini! Ma come abbiamo fatto? [...] Dio è morto! Dio resta morto! E noi lo abbiamo ucciso. Si vede che anche la scienza riposa su una fede, che non esiste affatto una scienza "scevra di presupposti".
Con la morte di Dio si crea uno spazio nuovo occupato dall'uomo nuovo, capace di rigenerare l'umanità, l'uomo che accetta il peso della morte di Dio. Non un ateismo filosofico ma un rifiuto delle menzogne sia metafisiche religiose che liberali e socialiste.
Le norme morali sono come una maschera, funzionale alla società ma dove il singolo perde ogni valore.
Il mondo è in macerie:
- cadono i valori morali
- cadono i valori della scienza
- cadono gli ideali politici
In al di là del bene e del male si opera una critica impietosa della stessa morale. Quale la sua origine? (Genealogia della morale) La morale serve a un gruppo di uomini per soggiogare gli altri, vendetta degli uomini inferiori. Il cristianesimo è la morale del risentimento.
Dio? Idea forgiata nel tentativo di dare ordine al caos, simbolo di tutte le religioni e di tutte le idee metafisiche. Consolazione storica della condizione umana.
Ora di fare a meno di lui e dell'idea di un mondo trascendente.