Il Sacro Romano Impero (appunti)

1. La fine dell'Impero Carolingio

Il Sacro Romano Impero simbolicamente (anche se non aveva ancora questo nome) viene fatto nascere il 25 dicembre dell’800, quando Carlomagno ricevette la corona in S. Pietro da papa Leone III, rendendo Carlo detentore del potere universale temporale, quindi venendo riconosciuto come difensore della cristianità.

Alla morte di Carlo Magno, avvenuta nell'814, l'unità strutturale e politica del dominio Carolingio cominciò a vacillare, sia perché era scomparso il sovrano capace di esercitare su tutti indiscussa autorità, sia perché l'impero, ormai considerato come "Patrimonio Personale e Privato" del monarca, diveniva suscettibile di ripartizione tra i vari membri della sua famiglia , con gravissimo danno per l'integrità dello stato. 

Il suo successore fu il figlio Ludovico il Pio.

Alla morte di Ludovico il Pio i suoi tre eredi furono i figli Lotario, Ludovico e Carlo il Calvo, in dissidio tra loro e che logorarono le forze militari ed economiche dello stato, in lunghe e rovinose lotte fratricide, fino a che nell'843 stipularono il trattato di Verdun in base alla quale l'impero venne diviso secondo determinati limiti geografici : a Lotario, oltre al titolo imperiale, venne assegnata l'Italia; a Ludovico toccò la Germania e a Carlo la Francia

Nel 877 Carlo il Calvo, riunito provvisoriamente l'Impero sotto di sé emana il cosiddetto Capitolare di Querzy il quale stabilivi che i titoli feudali maggiori (duca, marchese, conte) diventassero ereditari. Questo ebbe come conseguenza che questi feudatari mostrarono sempre meno fedeltà al loro imperatore.

Il successore Carlo il Grosso, l'ultimo dei Carolingi, nell'887 venne costretto dai nobili a deporre la corona. 

Si ebbe così la definitiva divisione dell'impero in parecchi stati indipendenti, i più importanti dei quali furono vitali la Francia, la Germania e l'Italia. Assistiamo così alla formazione dei primi regni feudali, veri e propri principati autonomi avversi al potere unitario centralizzato , espressioni di una realtà frammentaria che solo il prestigio e la personalità di Carlo Magno erano riuscite per qualche tempo a tenere unita  attraverso una parvenza di organizzazione politica.