La Sinistra Storica al governo
1. Il governo Depretis
Con la caduta dell'ultimo governo della Destra di Minghetti (18 marzo 1876), il 25 marzo viene nominato per la prima volta un primo ministro della Sinistra Storica: Agostino Depretis, leader dell'opposizione, che resterà in carica fino al 1876.
Nello stesso anno sono svolte le elezioni che vedono la vittoria del fronte della sinistra da lui guidata.
Depretis, in gioventù è stato mazziniano (come molti), ma ora guida il fronte moderato dei liberali industriali.
Il suo programma può essere riassunto in quattro punti chiave:
- Eliminare l'analfabetismo e nel 1877 emana la Legge Coppino che porta l'obbligo scolastico a 9 anni e introduce asili e scuole serali;
- Allargare il suffragio e viene deciso che a votare possono andare tutti gli italiani che abbiano compiuto 21 anni, abbiano fatto la seconda elementare e che possano pagare 20 lire di imposte annue (contro le 40 della legge elettorale precedente)
- Abolire la odiata tassa sul macinato e che verrà in effetti abolita nel 1884 portando però di nuovo il paese in deficit.
- Decentrare l'amministrazione (fino a quel momento molto accentrata così come fu voluta da Ricasoli)
Nel 1882, alle successive elezioni, votano due milioni di persone (invece di 400.000 come alle elezioni precedenti). Vince ancora la sinistra ma per la prima volta entra in parlamento un socialista (Andrea Costa) e questo allarma molto i deputati liberali.
Negli anni '70 vengono fondate le prime grandi industrie italiane: Pirelli, Terni, Breda, ma il settore trainante è ancora l'agricoltura, che nel sud è ancora dominata dal latifondo. L'agricoltura negli anni '80 entra in profonda crisi a causa dei cerali introdotti dagli USAe chiedono per la prima vota protezioni doganali (ricordiamo che l'agricoltura tradizionalmente è liberista) e nel 1887 Depretis introduce i dazi.
Si ha quindi con la sinistra una forte svolta protezionista che porta ad un aumento della produzione industriale ma anche ad un aumento dei prezzi e a più forti conflitti sociali.
Nel 1881 la Francia occupa la Tunisia provocando una forte delusione italiana (che considerava la Tunisia come una sua colonia) e questo fa sì che l'Italia cerchi una alleanza economica con la Germania e l'Austria per uscire dall'isolamento (che diventerà la Triplice Alleanza). L'alleanza con l'Austria non viene capita da molti, perché l'Austria occupa ancora territori che gli italiani credono dell'Italia (Trento e Trieste, ad esempio) ma l'Italia ha bisogno di uscire dall'isolamento e ha bisogno dei capitali tedeschi e soprattutto del grande mercato tedesco dove esportare i suoi prodotti.
Con Depretis inizia la prima vera avventura coloniale dell'Italia tentando di occupare l'Etiopia la quale però, guidata dal suo Negus, ha la meglio e l'esercito italiano viene massacrato a Dogali