Conoscere è misurare: Pitagora

1. Dottrina dell'anima

Pitagora aderisce alla dottrina orfica. Spieghiamo qui brevemente cosa sia l’orfismo: l’anima è prigioniera del corpo e da essa deve liberarsi giacché, essendo l’anima immortale e il corpo mortale, in essa non può esprimersi secondo la propria natura. Quale sia il peccato che l’anima ha commesso per subire questa prigionia non è un problema a cui ci risponde Pitagora (lo vedremo meglio con Plotino), ma Pitagora ci offre una soluzione per la sua liberazione: far tornare nell’anima la coscienza di appartenere ad altra natura rispetto al corpo ed alimentare in essa il desiderio di uscirne. L’anima è difatti legata al corpo fintanto che crede di esserne legata e quindi di doversi preoccupare di esso (nutrirlo, difenderlo, etc). Ma quale è la facoltà dell’anima che rende essa diversa e migliore del corpo? La risposta di Pitagore è il Logos, ovvero la capacità di conoscere in modo distinto e chiaro anche laddove il corpo offre conoscenze confuse. La conoscenza che l’anima offre è quella che Pitagora chiama Sofia (ovvero sapienza) l’uso del logos rende l’anima indipendente e quindi permette essa di purificarsi (katarsi). Per questo Pitagora parla di Filosofia, ovvero il desiderio della sofia, il desiderio dell’anima di liberarsi del corpo per tornare a essere se stessa.