Lo spiritualismo e Bergson
1. Lo spiritualismo
Due possono essere considerate le manifestazioni filosofiche del romanticismo:
- L'idealismo, per cui la realtà è spirito e ragione
- Positivismo, per cui la realtà è materia e forza
Ma in entrambe le manifestazioni, così apparentemente diverse, c'è un'idea comune: che la realtà è unica e infinita e che si evolve e progredisce necessariamente.
Il positivismo, abbiamo visto, prevede una forte correlazione tra scienza (unica conoscenza possibile) e filosofia (che raccogli i risultati generali e i principi della scienza).
La scienza però si trova nell'impossibilità di giudicare i valori umani e questo porta alla nascita di varie correnti filosofiche che possono essere viste come una reazione anti-positivistica secondo le quali la scienza non è l'unica conoscenza possibile, ovvero la filosofia ha a che fare con altre realtà la cui conoscenza non si riduce alla sola scienza.
Quale il compito della filosofia, dunque? E quali sono le realtà di cui essa si occupa e quali, inoltre, le vie per accedere ad esse?
Una reazione anti-positivistica di questo tipo è detta spiritualismo.
Per lo Spiritualismo il filosofare è il ripiegamento interiore dell'uomo nel suo rapporto con se stesso la cui guida è la coscienza e le sue esigenze.
Molto in generale possiamo definire genericamente spiritualismo ogni dottrina che, contrapponendosi al materialismo, e talora anche al razionalismo, afferma l'esistenza nell'essere umano di un principio spirituale, diretta testimonianza della coscienza, dal quale è possibile desumere valori e interessi immateriali riscontrabili nei rapporti religiosi, morali, affettivi ecc.
Atteggiamento questo che ha le sue radici nei pensieri di Plotino, Agostino (e il soliloquio) e Cartesio.