Fai le tue domande a Empedocle, sarà felice di risponderti!
Interroghiamo i filosofi
Empedocle
Secondo la fase dello sfero c'è un momento in cui l'amore domina su tutto, quindi anche nel mondo può esserci un momento in cui cessano le guerre perché tutto è in armonia con l'uomo e l'uomo stesso è in armonia con se stesso?
Mi dice Empedocle che se l'amore tutto domina vi è nel Cosmo un unico aggregato e difficile è parlar di armonia in questo caso perché l'armonia è fra molti e non dell'unità con se stessa... E anche se una qualche sorta di armonia vi possa essere non potrei neppure conoscerla giacché per saper cosa qualcosa sia devo esser separato da essa (e quindi non più unità vi sarà, ma piuttosto dualità). Non crede?
Empedocle chiede di trovarne di migliori lei...
...ma sta scherzando, non è così permaloso. Il fatto è che quella dei 4 elementi non è nemmeno un'idea sua, lo pensavano un po' tutti (i milesi stessi, Eraclito, gli stessi pitagorici, che vedevano gli elementi interpretati dal numero 10 etc). Il punto è che non è così importante quali siano le radici dell'Essere, quanto che queste radici vi siano perché che debba esserci un essere per come è e un essere per come appare non vi è dubbio alcuno poiché tutto ha origine nell'essere e quindi anche i fenomeni per come appaiono.
Empedocle afferma che le due forze, che fanno muovere le quattro radici, devo essere opposte altrimenti non ci potrebbe essere la vita. E allora perché non vale la stessa cosa nel principio della conoscenza?
È possibile che se esistesse per esempio solo l'amore, l'odio pian piano scompare? E viceversa?
Per Empedocle, l'unione degli elementi è anche la nascita delle cose, mentre la loro disunione, equivale alla loro morte.
Perciò io chiedo ad Empedocle, Perché la disunione degli elementi deve essere per forza la morte delle cose? Quest'ultime, non possono continuare a vivere nei frammenti della disunione? Disunione equivale a: discordia, frammentazione, non alla morte.
Empedocle mi esorta a fare meglio il mio mestiere di portavoce delle cose della filosofia e di insegnare a stare più attento all'uso delle parole...
ogni ente che muore (cessa di essere quello che è) si trasforma in altro (qualcosa che non era e che ora è, nascendo).
Che un uomo sia sempre lo stesso anche quando invecchia e gli cadono i capelli è solo il mio modo di vedere l'unità del suo corpo anche senza i capelli che non ha più (e che prima vedevo come invece facenti parti di quell'oggetto che vedevo come un tutt'uno vitale).
Nascita e morte sono solo modi di essere dell'essere... e quindi modi di vederlo, questo essere, nelle sue continue (fenomeniche) rappresentazioni.
Se l'amore e l'odio sono due forze di natura divina.... ciò significa che l'uomo non può interferire in nessun modo nel determinare le fasi del ciclo cosmico?
Tutt'oggi l'amore e l'odio sono due forze opposte che si manifestano nel mondo. Empedocle definisce la fase di amore completo e anche quella di odio, ma è veramente possibile che una delle due forze si filati a tal punto di far svanire anche l'altra così che nel mondo sia presente una sola forza?
Possibilissimo ma non ce ne accorgeremmo... giacché se vi fosse solo una forza, l'amore, tutto sarebbe UNO e quindi non sarebbe conoscibile, e allo stesso modo se vi fosse solo odio tutto sarebbe disgregato e niente sarebbe "misurabile" e, quindi, conoscibile.
C'è bisogno della presenza di entrambe le forze, dunque, di un loro equilibrio perché gli enti siano visibili, pensabili e conoscibili.
può l'attributo essere paragonato a un aggettivo?
cioè se l'attributo è, per così dire, una cosa che ne caratterizza altre, non ha la stessa funzione di un aggettivo?
Empedocle mi guarda aspettando da me una risposta sulla grammatica italiana...
Indubbiamente sì. L'aggettivo è un attributo. Nel nostro caso gli diamo un significato più stringente: qualsiasi cosa può essere predicata di un soggetto che non può essere pensata autonomamente. Gli aggettivi non possono essere pensati senza un qualcosa a cui si riferiscono, quindi sono attributi come intendiamo nel nostro caso (radici come attributi dell'essere).
Empedocle sbuffa... dice che ha già spiegato altrove questo.
Si guardi Yahoo Answer :)
Bella domanda... Empedocle è sorpreso!
Perché gli attributi, le radici, non sono enti autonomi ma solo modi di vedere l'unico Essere e ho bisogno di tutti perché esso sia. Se potessi affermare che l'Essere è solo Aria (in assenza degli altri tre elementi) sarebbe in effetti una determinazione (direi che l'Essere è qualcosa ma non qualcos'altro) e allora contraddirei Parmenide. Ma se gli attributi ci sono tutti non mino l'integrità dell'Essere.
Empedocle mi guarda come dire "come dovevo chiamarla?"... è soltanto un nome, quello che fa è quello che è importante: se le radici sono aggregate tra loro una qualche forza le deve tenere insieme così come, se possono disgregarsi, deve esserci una forza che le separi.
Empedocle ha solo intuito quello che effettivamente succede in natura, dove ci sono forze attrattive e repulsive...
Empedocle non è sicuro di niente... è solo una deduzione logica:
se l'essere è misurato attraverso delle quantità che lo rendono diverso nell'apparenza dei fenomeni, deve essere nel modo in cui queste quantità si mostrano che i fenomeni appaiono per come appaiono. Quindi, riassumendo, la causa è nelle quantità. Poiché l'apparenza dipende dal soggetto e dall'oggetto, entrambi enti composti da radici, il fenomeno scaturirà da come le radici si combinano tra loro.
Che sia quindi un incontro tra simili gli sembrava, in questo caso, la causa più probabile...
Esistono i contrari, ed è impossibile che uno sovrasti completamente l' altro, ad esempio è impossibile che esista solo caldo o solo freddo, questi contrari lottano costantemente tra loro contendendosi giustizia, quindi la guerra è in principio di tutto, ma come nella guerra c'è un periodo di tregua, non è possibile che ci sia anche tra i contrari? ad esempio quando c'è il clima mite, e. quindi caldo e freddo sono in pareggio
Esistono i contrari, ed è impossibile che uno sovrasti completamente l' altro, ad esempio è impossibile che esista solo caldo o solo freddo, questi contrari lottano costantemente tra loro contendendosi giustizia, quindi la guerra è in principio di tutto, ma come nella guerra c'è un periodo di tregua, non è possibile che ci sia anche tra i contrari? ad esempio quando c'è il clima mite, e. quindi caldo e freddo sono in pareggio
Empedocle si chiede se questa domanda non fosse rivolta ad Eraclito...
da parte sua può rispondere che la tregua è l'equilibrio dato dal fatto che né l'uno né l'altro sovrasti. Secondo la sua teoria esiste la possibilità che Amore o Odio (le due forze che aggregano e disgregano le radici) possano sovrastare... ma in entrambi i casi non lo sapremmo giacché in queste due condizioni (dove tutto è UNO o dove tutto è molteplice) la conoscenza non è possibile.