Vico
Dal 1735 Re di Napoli è Carlo di Borbone, che subisce influenze cartesiane, e introduce riforme ispirate all'illuminismo.
Il Romanticismo accusa l'illuminismo di aver trascurato la storia o di averla usata solo a scopo di critica di un passato da superare. Uniche eccezioni Voltaire e Condorcet che hano cercanto anche nella storia rapporti di causalità scientifica.
Vico, decenni prima, su suggerimento di Hobbes, dichiara che l'uomo può conoscere solo ciò che può fare e della storia siamo artefici.
Punto di riferimento è il cartesianesimo. Il cogito ergo sum:
- è vero ma è fondamento di conoscenza scientifica
- è un fatto di coscienza, consapevolezza dell'esistente ma non delle sue cause
Solo Dio che ha creato la natura può conoscerla per cause, può cioè intelligere, L'uomo al massimo può cogitare (raccogliere l'esistente).
La metafisica non va oltre la conoscenza probabile (scienza di cause ma NON per cause), e quindi non è scienza.
Unica eccezione, tra le scienze cartesiane, la matematica: fatta da uomini ma non ha un oggetto reale.
Nel 1710 pubblica De antiquissima italorum sapientia, una analisi della lingua latina che rilela la sapienza filosofica dei popoli antichi, anche pre-romani. In questa lingua si delinea una convertibilità tra vero e fatto. Presso i latini sono usati come sinonimo in quanto l'uomo conosce per vero solo ciò che fa.
Il vero è il fatto: verum est ipsum factum.
Dio, che ha fatto tutte le cose, è il primo vero, conosce 'essenza delle cose. L'uomo al massimo può raccogliere i fenomeni, accetare l'esistente (il certo) ma non comprenderlo (il vero).
Nel 1744 esce la scienza nuova. Della storia, fatta dagli uomini, può darsi scienza.
I principi fondamentali (degnità)
filosofia: indiiduazione degli aspetti universali comuni a tutte le epoche
filologia: comprensione di ogni singola civiltà
Il vero è ciò che avviene necessariamente, per cause. L'umano arbitrio produce eventiparticolari, non prevedibili ma da investigare per come si sono prodotti. Nel divenire storico esiste uno svolgimento necessario ma anche una articolazione specifica ch dipende da circostanze particolari: non contraddice la dinamica di fondo, ma la specifica.
Determinazione delle cause (il vero) e accertamento dei fatti (il certo) sono complementari.
La nuova scienza è scienza della storia: l'essenzadelle cose coincide con la loro genesi.
"Natura di cose altro non è che il nascimento di esse in tempi certi e con certe guise, le quali sempre sono tali, indi tali e non altre nascon le cose"
Il principio che il verum coincide con il factum è fondamento della causalità e della comprensione storica.
Uniformità della storia testimoniata dalla regolarità dei comportamenti, negli individui e nei popoli: storia ideal eterna.
Se ogni popolo è giunto ad idee comuni in modo autonomo, queste idee sono causate da cause comuni. Il senso comune è il vocabolario mentale, struttura razionale della storia.
La storia è fatta da uomini, perciò i suoi principi saranno nella mente umana, la storia è immagine della mente umana. I principi saranno tre fasi:
- infanzia
- adolescenza
- età adulta
Gli uomini prima sentono senza avvertire, poi avvertono con animo perturbato, poi riflettono con mente pura.
A queste tre fasi corrispondono le tre età dell'uomo
- età degli dei
- età degli eroi
- età degli uomini
Delle tre età Vico si concentra sulla prima: poesia e mito non invenzioni, ma linguaggi completi: metafisica, politica, storia, economia poetiche, in cui è possibile decifrare una filosofia implicita.
La sapienza poetica non è superstizione, come per molti illuministi, ma valore conoscitivo, non basata sulla ragione ma sulla fantasia (che ha una sua logica)
Del sapere della sapienza poetica non importa il vero e il falso ma la visione del mondo che veicola.
Tutte le civiltà attraversano queste età. Ogni nazione declina e riprecipita nella barbarie con andamento ciclico (corsi e ricorsi storici).
La ciclicità della storia è nella forma, NON nei contenuti.